Giorgio Tarallo

Pittore


giovedì 14 marzo 2013

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Chi è Giorgio Tarallo

Lo conosco da diversi anni e frequento spesso il suo studio. Nell'apparente disordine Giorgio sa ritrovare ogni cosa. Si muove tra fogli, strumenti di lavoro, carte, tele, barattoli di colore e materiali, pennelli e spatole, con la naturalezza di un gatto, con la determinazione del ragno che domina la sua ragnatela, il suo mondo. Si respira un'aria di rilassato attivismo, di concentrazione aperta, ossimori che danno la cifra del suo lavoro.

Gli stimoli non gli mancano: è un uomo curioso, disponibile, in continua ricerca. La panoramica dei suoi lavori che si possono vedere, intravvedere, ritrovare, incontrare in questo spazio, ora valorizzati dalla collocazione migliore, ora accatastati come tesori nascosti nelle pluriformi strutture di questo laboratorio, dà un'idea immediata del percorso artistico di Giorgio.

C'è un esordio figurativo, paesaggistico che già mostra la sicurezza del tratto, della prospettiva, un senso della composizione e del colore innati, uniti alla pennellata decisa, mai pesante o inappropriata. Ne risultano quadri figurativi con un loro vero carattere, una loro poesia, una forza intrinseca che potrebbero avvincere molto gli amanti del genere.

Ma ecco che il paesaggio inizia a muoversi, contorcersi, a dialogare con l'intimo o con il sogno. Restano degli elementi concreti, strade, arredi urbani, strutture, che rimandano ancora alla realtà, ma già il salto nel surreale è compiuto. Quello che "parla" non è più l'esterno, seppure interpretato: Giorgio guarda ormai con gli occhi dell'anima e quello che si produce sulle tele è un mondo fantastico, a volte giocoso, a volte inquietante: l'insistenza di alcuni elementi di pesante antropizzazione del paesaggio rivela il suo sentire rispetto alla natura e all'intervento dell'uomo su di essa. D'altra parte compaiono quasi sempre le sfere celesti: incombono, a volte accecanti, a volte velate e più confuse, ma sempre con la forza rappresentativa dell'illuminazione interiore. Per Giorgio è ormai impossibile sottrarsi alla realtà così com'è, per cercare immagini rassicuranti, ma è necessario misurarsi con la modernità, con la tecnica, col metallo e col cemento. Qualunque ne sia l'esito.

Ma si va avanti, la ricerca continua, non può fermarsi: ed è certo che la motivazione è tutta interna all'artista. Giorgio Tarallo è del tutto scevro da conformismi e poco incline a compiacere (e tutto, incredibilmente, senza un accenno di arroganza).

Così vediamo quel mondo surreale disciogliersi in forme senza peso, come se ce ne fossero solo le tracce dopo un'intima esplosione. Vediamo riserve di colore, macchie, pennellate ricche di materia colante o strisciate di colore trasparente. Anche le tele sono sempre più grandi, per dare spazio a questa forza espressiva e poi il supporto si arricchisce, si complica, si corrode, si fa rilievo, si fa materia, entrano in gioco colle, carta, giornali, resine, sabbia, schiume perchè l'impeto interiore ha bisogno, forse, anche di un'altra dimensione.

E tuttavia, in questa esibizione di mezzi e gesti, sempre risulta evidente la ricerca istintiva e sapiente dell'equilibrio formale, compositivo, del senso della profondità; sempre appaiono riconoscibili la sua tavolozza e il suo segno.

Se vi capiterà, come è spesso capitato a me, di assistere alla nascita dei lavori di Giorgio, non potrete che restarne affascinati e colpiti.

Giugno 2012

Raffaela Lamberti

Per contatti:

giotar75@gmail.com
cell. 3296516018

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